I have tried to ride the white whale
today
I have tried to get closer and closer to her soul
I have tried to listen to her pain
I have tried...
and I managed to lose myself in her depressive state
her weak condition
her slow wandering
her whiteness is still so remarkably luminous
and yet so opaque
I can sense a huge void coming from her alabaster skin
a white hole which can divour me in a split second
giovedì 22 settembre 2011
mercoledì 14 settembre 2011
terrazza letteraria
lezione spettacolo su Martha Graham
ADAM Accademia celebra il ventesimo anniversario della scomparsa di Martha Graham con una lezione spettacolo a mia cura, il 17 settembre 2011, a Civitanova Marche.
Martha Graham (1894-1991) è stata una delle figura più importanti del XX secolo, tanto da essere accostata a Picasso e Freud per la portata della sua rivoluzione nel campo della danza. La sua opera costituisce una tappa fondamentale nell’ambito della storia della danza contemporanea: come è stato più volte ribadito, tutti sono figli di Martha Graham, sia che ne abbiano proseguito il percorso creativo che ne abbiano rifiutato la visione coreografica, come è successo a Merce Cunnigham, che ha danzato nella sua compagnia per alcuni anni. Graham è stata una danzatrice straordinaria, una coreografa geniale e ha creato una tecnica di danza incentrata sul movimento del torso che ha scardinato la supremazia del balletto e l’idea che la danza potesse essere soprattutto intrattenimento. Se prima di lei Isadora Duncan e Ruth St. Denis avevano messo in discussione questi aspetti senza però proporre delle alternative durature e strutturalmente definite, Graham è riuscita a delineare un corpus creativo in grado di reggere il confronto con la ricca tradizione del balletto classico e con gli spettacoli di Broadway. Forse è per questo che nel 1959 George Balanchine, il celebre coreografo russo, padre del New York City Ballet, le chiese di collaborare con lui all’allestimento della coreografia Episodes. Molte personalità sono state sedotte dal carisma di Graham: Andy Warhol ha ricreato la sua immagine in celebri serigrafie, Rudolf Nureyev e Margot Fonteyn hanno danzato alcune sue opere, Liza Minnelli ha recitato in una delle sue coreografie, Woody Allen e Madonna hanno studiato presso la sua scuola.
La lezione spettacolo dedicata a Graham è strutturata secondo tre filoni: quello della parola gestita da me in qualità di storica della danza, del movimento interpretato dalla danzatrice e coreografa Simona Ficosecco (Luna Dance Center) e del suono, miscelato da dj Nooz. Graham creò sempre delle splendide sinergie con i suoi collaboratori, sia che fossero compositori che scenografi o costumisti. L’idea è quella di creare un'inedita sinergia fra tre linguaggi differenti che di solito non sono accomunati fra loro per rendere omaggio al lavoro di Graham e per svelarne anche qualche neo.
[l'immagine riprende un mio schizzo ispirato a Lamentation di Graham, la grafica della cartolina è di Nooz.]
Martha Graham (1894-1991) è stata una delle figura più importanti del XX secolo, tanto da essere accostata a Picasso e Freud per la portata della sua rivoluzione nel campo della danza. La sua opera costituisce una tappa fondamentale nell’ambito della storia della danza contemporanea: come è stato più volte ribadito, tutti sono figli di Martha Graham, sia che ne abbiano proseguito il percorso creativo che ne abbiano rifiutato la visione coreografica, come è successo a Merce Cunnigham, che ha danzato nella sua compagnia per alcuni anni. Graham è stata una danzatrice straordinaria, una coreografa geniale e ha creato una tecnica di danza incentrata sul movimento del torso che ha scardinato la supremazia del balletto e l’idea che la danza potesse essere soprattutto intrattenimento. Se prima di lei Isadora Duncan e Ruth St. Denis avevano messo in discussione questi aspetti senza però proporre delle alternative durature e strutturalmente definite, Graham è riuscita a delineare un corpus creativo in grado di reggere il confronto con la ricca tradizione del balletto classico e con gli spettacoli di Broadway. Forse è per questo che nel 1959 George Balanchine, il celebre coreografo russo, padre del New York City Ballet, le chiese di collaborare con lui all’allestimento della coreografia Episodes. Molte personalità sono state sedotte dal carisma di Graham: Andy Warhol ha ricreato la sua immagine in celebri serigrafie, Rudolf Nureyev e Margot Fonteyn hanno danzato alcune sue opere, Liza Minnelli ha recitato in una delle sue coreografie, Woody Allen e Madonna hanno studiato presso la sua scuola.
La lezione spettacolo dedicata a Graham è strutturata secondo tre filoni: quello della parola gestita da me in qualità di storica della danza, del movimento interpretato dalla danzatrice e coreografa Simona Ficosecco (Luna Dance Center) e del suono, miscelato da dj Nooz. Graham creò sempre delle splendide sinergie con i suoi collaboratori, sia che fossero compositori che scenografi o costumisti. L’idea è quella di creare un'inedita sinergia fra tre linguaggi differenti che di solito non sono accomunati fra loro per rendere omaggio al lavoro di Graham e per svelarne anche qualche neo.
[l'immagine riprende un mio schizzo ispirato a Lamentation di Graham, la grafica della cartolina è di Nooz.]
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