mercoledì 30 dicembre 2009

claustrophobic

perché il bambino cuoce nella polenta (2)

"MIA MADRE E' LA DONNA DAI CAPELLI D'ACCIAIO.

Sta appesa per i capelli alla cupola e fa giochi di abilità con palle, anelli e fiaccole infuocate.
(...)
Mentre mia madre sta attaccata per i capelli alla cupola, mia sorella mi racconta LA FAVOLE DEL BAMBINO CHE CUOCE NELLA POLENTA per tranquillizzarmi.
Se mi immagino il bambino che cuoce nella polenta e il male che gli fa, non penso più a mia madre che potrebbe cadere dall'alto, dice mia sorella.
Ma non funziona. Penso sempre alla morte di mia madre, per non farmi prendere di sorpresa. La vedo incendiarsi i capelli con le fiaccole e cadere giù in fiamme. E quando mi piego su di lei, il suo volto si disfa in cenere.

Non grido.
Ho gettato via la bocca."

Aglaja Veteranyi, Peché il bambino cuoce nella polenta, trad. Emanuela Cavallaro (Ferrara: Tufani, 2005), p. 22, 32.

appello Leggere Donna

venerdì 18 dicembre 2009

si por hazar

Riporto le info sul prossimo spettacolo di Valeria Simone, Si por hazar, che debutterà il 19 dicembre a Bari. Simone è regista e coreografa raffinata e sensibile alle questioni dell'emarginazione.

SI POR HAZAR


di Valeria Simone
con Belen Duarte e Marianna di Muro
Musiche di Giuseppe Carucci

Lo spettacolo ‘Si por hazar’, nasce dall’incontro con donne che spesso sono costrette a convivere con altre donne, in pochi metri quadrati (le case protette, le celle delle prigioni, i centri di permanenza temporanea, gli alloggi offerti dalle organizzazioni umanitarie). Sono spazi limitati, da condividere senza possibilità di solitudine, organizzati in rigide regole quotidiane, dove il silenzio è spesso una offesa: bisogna parlare, partecipare alla vita. ’Si por hazar’ racconta l’incontro casuale di due donne in uno di questi spazi chiusi; diverse sono le loro storie, unite da una ostilità comune che le spinge in un primo momento al silenzio e alla distanza. Lentamente però, si fa strada il bisogno di comunicare, per sopravvivere e per non dimenticare chi sono. Viene a crearsi, così, un ‘dizionario’di parole e di gesti grazie al quale raccontare la propria storia e creare, se non un legame, forse un contatto, un luogo per il ricordo.

Sabato 19 e domenica 20 dicembre, ore 21.00
Piccolo Teatro Eugenio D'Attoma, Strada Privata Borrelli 43, Bari, Italy

lunedì 14 dicembre 2009

sui licei coreutici, domandina 2

Chi verrà abilitato ad insegnare in questi licei? Si dice i diplomati dell'Accademia di Danza di Roma. E tutti gli altri che si sono formati seguendo percorsi personali (spesso di gran lunga superiori a quelli forniti dall'Accademia)? Non parlo solo di persone come me (io neanche ci camperei con l'insegnamento di un'ora di Storia della danza) che si occupano dell'aspetto storico-culturale, ma di tutti coloro che da anni lavorano nel campo della danza, hanno fatto corsi in Italia e all'estero e si sono formati sul campo. Certo un certo numero di questi non dovrebbe neanche avere una scuola di danza, ma questo è il rischio che si corre quando manca una legislazione minima al riguardo, legislazione che manca data l'invisibilità (quasi trasparenza) dell'arte della danza nel quadro culturale del paese. E qui mi fermo.

sui licei coreutici, domandina 1

Come mai un liceo che dovrebbe avere al suo centro l'attenzione per il mondo della danza, secondo un programma provvisorio, dedicherà una misera ora a Storia della danza? Anche in questo caso (come spesso accade in molte scuole private) verranno creati danzatori che sanno fare la spaccata ma che magari non sanno nemmeno chi era Loie Fuller o Jean-Georges Noverre!

embodied art

La danza non è un'arte del corpo, ma un'arte incarnata!

perché il bambino cuoce nella polenta (1)

"Dio parla le lingue straniere?
Capisce anche gli stranieri?
O forse gli angeli stanno in piccole cabine di vetro e traducono?

E DAVVERO ESISTE UN CIRCO IN CIELO?

(...) Qui ogni paese è all'estero.
Il circo è sempre all'estero. Ma nella roulotte c'è casa. Apro la porta della roulotte il meno possibile, perché casa mia non evapori.
(...)

SE FOSSIMO A CASA, PROFUMEREBBE TUTTO COME ALL'ESTERO?"

Aglaja Veteranyi, Peché il bambino cuoce nella polenta, trad. Emanuela Cavallaro (Ferrara: Tufani, 2005) pp. 11-12.

appello Leggere Donna

whale talking (2)

"and for this hunt, my malady becomes my most desired health"
Herman Melville

I did not know that, about eleven years ago, my research would become the lighthouse of my life
I did not know that it would destroy many of the stereotypes that surrounded me
I did not know that it would trap me in a dimension that runs parallel to those of my other identities
I did not know that it would possess me in this sublte and yet definite way
I did not know that it would become an obsession which devours a part of me every day (I am almost gone, what then?)
I did not know that most of my friends would not even notice it
I did not know that it would take so much time to develop it (and I am still not done!)

venerdì 11 dicembre 2009

whale talking (1)

This is the story of an obsession
a mission
a journey
to conquer fear
to explore one's own fear
to accept it
and transform it
into something else.

"Call me Ishmael", Melville's narrator says in Moby-Dick
what a great start!
I do not know how you can call me
I have many names and identities
choose the one you prefer...

mercoledì 2 dicembre 2009

putting it down in words

Qualche volta è così difficile mettere su carta ciò che accade sul palco!!!!

ps- With regard to this, check this review of mine.

sabato 28 novembre 2009

no mother tongue

"My work as a thinker has no mother tongue, only a succession of translations, of displacements, of adaptations to changing conditions. In other words, the nomadism I defend as a theoretical option is also an existential condition that for me translates into a style of thinking."

Rosi Braidotti, Nomadic Subjects, New York, Columbia UP, 1994, p. 1.

martedì 24 novembre 2009

nie e gender (versione online)

In forte ritardo scrivo questo post per ringraziare i Wu Ming di aver messo online il mio articolo su New Italian Epic e gender, pubblicato sul numero di maggio-giugno 2009 di Leggere Donna. Qui il link.

giovedì 19 novembre 2009

contro l'omofobia

Against homophobia.

mercoledì 18 novembre 2009

moving fabric

My article, "Moving Fabric: Costumes and Movement in Tero Saarinen's Dances" has been published on ballet-dance. Here the link.

martedì 17 novembre 2009

matilde, come una leggenda (recensione)


Sara Zanghì, Matilde, come una leggenda, Tufani, Ferrara, 2008, pagine 88, € 10.

Matilde di Canossa è una figura di primo piano nella storia medievale italiana. Fu signora di vasti territori dalla Toscana a Mantova e fervida sostenitrice del Papato in un periodo in cui la forza corrotta dell’Impero insisteva nel promulgare la nomina di vescovi conti per rafforzare il proprio potere. I vescovi conti, come sottolinea Zanghì nel romanzo ispirato alla vita di Matilde, erano “persone di fiducia” dell’imperatore che, oltre ad avere “il beneficio temporale” si avvalevano dell’ “investitura ecclesiastica che tradizionalmente spettava ai pontefici”. L’episodio forse più famoso e decantato della vita di Matilde riguarda proprio il conflitto fra Papato e Impero, in quanto ella presidiò l’umiliazione dell’imperatore Enrico IV di fronte a papa Gregorio VII, avvenuta il 26 gennaio 1077 presso il suo castello di Canossa. Umiliazione di carattere politico che non fermò il conflitto ma che rivestì comunque un ruolo storico importante.
Il romanzo di Zanghì affronta questo come altri episodi con un linguaggio poetico e un tono quasi intimista. Il testo scorre fluido seguendo il filo della vita avventurosa di Matilde. Si apre con la prigionia della piccola Matilde che, a seguito dell’assassinio del padre Bonifacio, a soli nove anni, si ritrova erede di vasti possedimenti e viene quindi tenuta prigioniera, insieme alla madre Beatrice, dall’Imperatore Enrico III. Durante la prigionia conosce Berta, una piccola serva che allieta le sue giornate e che presto diviene sua amica. Alla morte dell’imperatore, Matilde e la madre vengono liberate. Matilde cresce sicura e indomita grazie anche ai consigli e insegnamenti del suo maestro Anselmo. Arriva poi il momento delle sue nozze con Goffredo il Gobbo, per suggellare l’alleanza politica fra il suo casato e quello di Lorena, di cui Goffredo è l’erede. Dà alla luce una bambina che però sfortunatamente muore. Matilde allora mostra la sua “indole risoluta”, lascia il marito e fa ritorno al suo casato. Fra i suoi progetti vi è quello di affrancare i servi della gleba, ma sa che non sarebbe possibile senza una Riforma del sistema feudale. Ama la sua terra e vi porta la sua forza rinnovatrice.
Sullo sfondo di questi eventi le lotte fra Papato e Impero imperversano con papa Gregorio VII che scomunica i vescovi conti, “sciogliendo così dall’obbedienza alla loro autorità, secondo la prassi del tempo, le popolazioni dei loro territori”. L’imperatore lo dichiara decaduto e il papa scomunica anche lui. Questo atto rende improvvisamente fragile il trono di Enrico IV che decide di andare dal papa a chiedere perdono per riacquistare il controllo sulle sue terre e sui principi elettori che rischiavano di spodestarlo. Il castello di Canossa diviene la sede di questo evento ed è Matilde a mediare tra le due forze. Zanghì dipinge in modo efficace il dialogo fra Matilde e il papa, facendo emergere la determinazione della signora di Canossa a risolvere la contesa: “un lampo d’ira vide negli occhi di Gregorio che rimase a fissarla muto per alcuni attimi che le parvero un’eternità, ma lei non abbassò lo sguardo”.
Negli anni Matilde continua a sostenere il papa anche combattendo a capo della sua armata che fronteggia le truppe dell’imperatore con grande abilità. Diversi papi si susseguono e questo annoso conflitto arriva ad una risoluzione solo nel 1122 con il concordato fra il nuovo imperatore Enrico V e papa Callisto II. Matilde purtroppo è già deceduta da anni, ma la sua opera di mediazione, come sottolinea Zanghì, ha probabilmente contribuito a preparare il terreno perché questo accordo si facesse.
Il libro è inoltre corredato da una serie di illustrazioni e da un memorandum storico.

appello Leggere Donna

martedì 10 novembre 2009

reggio emilia


A few weeks ago I went to Reggio Emilia to watch two very different performances: the premiere of La massa (the crowds) by the Abbondanza-Bertoni Dance Company and Impressing the Czar by William Forsythe danced by the Royal Ballet of Flanders. The former was an intense piece of dance theatre, while the latter an impressive burst of energy, a kind of classic within neoclassic dance history as its premiere was in 1988. Here an extract from a first version of La massa and here some fragments from Forsythe's piece.

sabato 7 novembre 2009

suicidio?

Ispirato a questo fatto di cronaca.

sabato 31 ottobre 2009

balordi soggetti postumani

Questo il titolo dell'articolo di Chiara Turozzi pubblicato su Leggere Donna (n. 142, settembre-ottobre 2009). E' un pezzo interessante sul lavoro della filosofa Rosi Braidotti. Qui degli estratti:

"...il declino delle strutture sociosimboliche, quali stato-nazione, unità etnica, famiglia e autorità maschile, non può che rivelarsi occasione imperdibile per concepire soluzioni ingegnose quanto eccentriche" (p. 20)

"La crisi della modernità insomma non è lutto o privazione bensì gioiosa apertura a nuove impreviste sfolgoranti opportunità per il lavoro del pensiero: è il momento di mettere insieme rappresenazioni adeguate per ristrutturare il simbolico" (p. 20)

"Se definiamo il mostro come un'entità corporea deviante rispetto alla norma, possiamo sostenere che il corpo femminile condivide con il mostro il privilegio di indurre un miscuglio di fascinazione e orrore. Nomade e mostruosa, dunque." (p. 21)

"...l'ironia è scardinamento e la donna, esemplare eccellente di nomadismo, è mobile." (p.21)

appello Leggere Donna

mercoledì 28 ottobre 2009

l'onda in attitude

La copertina del libro di Francesco Raparelli, La lunghezza dell'Onda, presenta la figura di una donna in scarpette da punta in attitude, un passo appartenente al linguaggio della danza classica. Secondo alcuni studiosi, il maestro di danza Carlo Blasis ideò questo passo ispirandosi alla statua in bronzo del dio Mercurio di Giambologna.
Le gambe sono in una posizione classica, ma le braccia (oltre che i collant, la minigonna e la camicia colorate) creano un contrasto con la postura di equilibrio dell'attitude. Entrambe hanno i pugni chiusi in segno di forza (intesa come energia), il destro è alzato e piegato mentre il sinistro è steso e rivolto in basso. Questa immagine viene poi moltiplicata sullo sfondo in tante ombre nere, come a dire che la battaglia che sta conducendo l'Onda contro lo smaltimento del sistema universitario italiano è ovviamente una battaglia di gruppo!

martedì 27 ottobre 2009

venice dance biennale on ballet-dance

My two articles on the Venice Dance Biennale Degree Zero 2009 edition have been published (a while back now). One is a review of the International Colloquium (here) and the other a review of Michael Clark's new production (here).

lunedì 26 ottobre 2009

letting go

Those days when you are about to send away an essay that is going to be published, are sometimes terrible. You think back at what you could have added, at how you should maybe change a bit here and there, doubts grow inside you like potentially poisonous mushrooms. Then the time comes when you cannot stand what you have written any more and a part of yourself (the rational and concentrated part, unfortunately) slowly slips away. At that precise moment anything could happen, you cannot see the possible imprecisions and the probable mistakes. You send it being aware of this burden...and you feel so released that you ask yourself why on earth did it take you so long.

the p.s. goes solo

The p.s. goes solo, she has her own blog now, at this address. She may appear here every now and then, but her activity has become more articulated and she needs her own space.

La p.s. se ne va a stare da sola, ha un suo blog ora, a questo indirizzo. Potrebbe apparire qui di tanto in tanto, ma la sua attività è divenuta più articolata e necessita di uno spazio tutto suo.

I live in a castle

I live in a castle
made of books,
sometimes the wind comes,
blowing,
and the books get
thinner and thinner
until they become
unstable cards.

As the wind stops blowing,
I gather and carefully
pile them up
until they become
thick books again.

giovedì 22 ottobre 2009

writing about dance

Scrivere di danza è così importante...

domenica 18 ottobre 2009

call for ideas (cosenza)

Questo il call for ideas presentato alla Giornata Nazionale del Ricercatore Scientifico, presso l'Università della Calabria, Rende (Cosenza), il 10 ottobre 2009. Presto the p.s. avrà un blog tutto suo e diversi compagni e compagne di avventure...

le veline ballerine?

Non entrerò nel merito della polemica fra Gad Lerner e Antonio Ricci, essendo comunque quasi totalmente d'accordo con Lerner, ma far passare le veline di Striscia la notizia per ballerine mi sembra troppo. Mi riferisco ad un'affermazione di Irene Pivetti fatta oggi ne L'Arena di Massimo Giletti. Secondo Pivetti, le veline di Ricci sanno ballare e anche bene. Ecco, questa affermazione ci dice quanto poco si conosce l'arte della danza e quanto facilmente si confonda un movimento ammiccante (spesso anche goffo, ma, si sa, sono seminude, molti non si accorgono o non ci fanno caso) con la danza, che, per carità, è anche ammiccamento e puro intrattenimento, ma quando fatto con decenza, con studio, con senso del ritmo, tutte qualità che le veline non hanno.

sabato 17 ottobre 2009

I had a dream

I had a dream
I was running after it
accidentally
the dream dissolved
eroded by time and struggle
I was running
I kept running
I keep running

venerdì 16 ottobre 2009

ricerca e precarietà

Sintesi dei lavori della prima edizione della Giornata Nazionale del Ricercatore Scientifico incentrata sul tema "Ricerca e precarietà", Università della Calabria, Rende (Cosenza), 9-10 ottobre 2009


Nei giorni 9-10 Ottobre 2009 si è svolta presso l’Università della Calabria la prima edizione della Giornata Nazionale del Ricercatore Scientifico, dal titolo “Ricerca e Precarietà” .
Questo evento, organizzato dai Precari invisibili della Ricerca Unical in collaborazione con il coordinamento dei Precari della Ricerca dell’Università di Catania, si inserisce nel percorso di riflessione e mobilitazione avviatosi nell’autunno del 2008 in risposta ai primi provvedimenti adottati dal Governo Berlusconi relativamente al finanziamento della Ricerca e dell’Università.
La drastica riduzione del finanziamento ordinario dell’Università Pubblica, unita al blocco del turn over, costituisce un grave attacco al diritto allo studio, al mondo della ricerca e al diritto al lavoro di chi sceglie la ricerca come professione.
Tutto questo contrasta con il dettato della nostra Carta Costituzionale e lede gravemente la qualità democratica del nostro paese.

Dalle riflessioni e dalle analisi delle due giornate è emerso che i problemi di cui soffre l’Università Pubblica italiana dovrebbero essere affrontati innanzitutto con l’aumento degli investimenti, il superamento delle molteplici figure di contratto atipico della ricerca e della docenza, l’assunzione di un adeguato numero di ricercatori a tempo indeterminato che risponda alle esigenze didattiche e di ricerca dell’Università e una riforma dell’ordinamento degli studi che garantisca una migliore formazione degli studenti rispetto a quella frammentata dell’ultimo decennio.
Ignorare questi problemi e non adottare i necessari provvedimenti significa svalutare e disperdere un patrimonio di sapere e competenze e, in generale, impoverire la società italiana, contribuendo al suo declino economico, culturale e civile.
Su questi temi si sono confrontati durante il convegno studenti, ricercatori precari, docenti e amministratori dell’università e degli enti locali. L’occasione è stata particolarmente significativa perché, per la prima volta dopo l’avvio del nuovo corso di tagli e provvedimenti adottati dal governo, rappresentanti dei lavoratori della ricerca, strutturati e non, si sono riuniti ad unico tavolo di confronto per discutere di Ricerca e Precarietà, in difesa dell’Università Pubblica.

In sintesi, quindi, i ricercatori precari chiedono che il governo adotti immediatamente i seguenti provvedimenti:
  • Piano straordinario di reclutamento di ricercatori a tempo indeterminato e pianificazione relativa al reclutamento ordinario;
  • Introduzione dell’obbligo, per gli Organi di governo delle Università, dell’istituzione dell'Anagrafe dei ricercatori e docenti precari presenti in ogni ateneo;
  • Adozione di un’unica forma contrattuale per i ricercatori e docenti non strutturati, che assicuri il diritto alla giusta remunerazione e alle relative tutele giuridiche, al pari di un rapporto di lavoro subordinato;
  • Accesso di tutti i ricercatori precari ai finanziamenti per progetti di ricerca di cui assumere la titolarità;
  • Sblocco delle procedure dei fondi Firb già banditi, con l’immediata nomina della commissione di valutazione e, per il futuro, rafforzamento del bando Firb, con l’eliminazione dei limite d’età per i ricercatori non strutturati;
  • Abrogazione della legge Moratti;
  • Adozione della piattaforma elaborata dalla rete nazionale dei ricercatori e docenti precari in merito all’ordinamento giuridico della docenza, e ai meccanismi di reclutamento.
Per il perseguimento di tali obiettivi e l’elaborazione di ulteriori proposte i ricercatori hanno deciso di adottare le seguenti strategie:
  • Mobilitazione generale dei precari di tutte le università italiane attraverso attività di informazione, sensibilizzazione, coinvolgimento e protesta;
  • Rafforzamento delle proposte dei ricercatori precari attraverso una maggiore interazione con associazioni di categoria e sindacati sensibili a queste problematiche;
  • Richiesta di apertura di un tavolo di trattativa ufficiale con gli enti regionali, per richiedere leggi di finanziamento della ricerca universitaria integrative del fondo di finanziamento ordinario, finalizzate all’implementazione della ricerca di base e al reclutamento dei ricercatori;
  • Richiesta di apertura di un tavolo di discussione ufficiale con gli organi di governo di ogni Ateneo per superare l'attuale condizione di incontrollata precarietà nella ricerca universitaria;
  • Elaborazione, diffusione e discussione nella rete dei ricercatori precari di proposte di legge sul finanziamento pubblico e privato della ricerca.
Con questa agenda tutti i gruppi di ricercatori precari che hanno partecipato al “convegno in mobilitazione” di Cosenza rilanciano la battaglia per un’Università Pubblica migliore e un futuro di crescita e sviluppo.

10 Ottobre 2009


Coordinamento Precari della Ricerca – Catania

occupato il politecnico di torino

Ieri è stato occupato il Politecnico di Torino, agli studenti e ai ricercatori che hanno attuato l'occupazione va tutta la mi solidarietà di studiosa precaria. Qui il link ad un articolo che include anche il comunicato dei Precari della Ricerca di Catania, che copio qui di seguito:

Coordinamento Precari della Ricerca – Catania
COMUNICATO STAMPA

Gran Torino ‐ Solidarietà agli studenti e ai ricercatori precari che occupano il Rettorato del Politecnico di Torino.

Oggi 15 Ottobre 2009 alle ore 14.00 gli studenti e i ricercatori precari del Politecnico di Torino hanno occupato il Rettorato in occasione della Seduta del Senato Accademico destinata ad approvare un piano di riorganizzazione dell'ateneo in linea con le direttive ministeriali: tagli senza riforme.
Sotto la pressione crescente di un presidio sempre più numeroso il Rettore Profumo ha concesso, così come da tempo richiesto dai coordinamenti dei precari universitari, l'apertura di un tavolo di trattativa allargato a tutte le componenti della comunità universitaria.
L'iniziativa dei colleghi di Torino rilancia con coraggio e determinazione la mobilitazione in difesa dell'università e della ricerca pubbliche e il loro appello non può restare inascoltato: chi ha responsabilità di governo nelle università non può più sottrarsi al confronto sulla questione del precariato universitario.
Dopo un anno di duro lavoro sappiamo che da Catania a Torino la battaglia per un'università migliore è la battaglia per la dignità di tutti i suoi lavoratori. Dopo aver incrociato i nostri percorsi di lotta e rivendicazione su una serie di obiettivi condivisi, a Catania come a Torino, sappiamo che l'alternativa al precariato si costruisce sulle scelte dei singoli atenei.
Adesso nuovi compiti ci attendono.
Chi domanda può pretendere una risposta, chi tace ha già rinunciato: un tavolo di trattativa per ogni ateneo è lo strumento per dare voce al nostro progetto di futuro in ricerca.

Catania, 15 Ottobre 2009

martedì 13 ottobre 2009

sulle tracce di alwin nikolais



Seminario interessante e prezioso per capire il lavoro di Alwin Nikolais e di coloro che, a modo loro, ne hanno raccolto l'eredità, Simona Bucci e la Compagnia Abbondanza/Bertoni.

giovedì 8 ottobre 2009

conference (brother)

conference (brother) [conferenza (fratello)]

- e allora, esattamente cos'è che vai a fare a Oxford, sorellina?
- presento un intervento ad una conferenza e...
- ok! ehm, comunque, hai visto i miei calzini rossi? Non riesco a trovarli!

martedì 6 ottobre 2009

libertà di stampa

Dora and Nora manifest for the freedom of press in Italy.

domenica 4 ottobre 2009

libraries (bad epiphanies)

libraries (bad epiphanies) [biblioteche (illuminazioni negative)]

- me**a! Ho sbagliato tutto!

it's a library thing

Libraries are such cool places!
Sometimes, though, libraries can become a nightmare.
In Italy, in many cases, you have books that can be consulted even in professors' rooms. Recently I needed one of those books, it was there waiting for me, except that the professor in question was in his room having a meeting. The librarian tried to get the book but the professor said that he should wait. Unfortunately, I did not have time, my coach (I had taken a coach to get to that city where that library was, I know, it sounds labyrinthian and it actually is) was about to depart, that was the last of other two libraries I had been to that day and I could not wait for the professor's meeting to end. So the book I needed stayed there in that room and I left without it.
Research is not such an easy thing, you need stamina and charisma most of the time!

giovedì 1 ottobre 2009

non precarious scholars


non precarious scholars (studiosi non precari)

- salve professor Rossi!

lunedì 28 settembre 2009

matilde, come una leggenda (3)

"- Via, via da qui, disse a Berta appena si riprese dal parto travagliato, tra una settimana torniamo in Italia.
La sera stessa, appena il marito ritornò dalla cacia, gli comunicò la sua decisione: era stata lontana dal suo territorio per troppo tempo e doveva realizzare dei progetti. A Goffredo si rivelava per la prima volta l'indole risoluta della moglie (...). Non voleva perdere lei né la ricca dote materiale e di potere che gliene veniva, perciò non tentò di opporsi, solo la pregò di ritornare presto (...), ma lei rispose che la volontà di dio si era già manifestata."

Sara Zanghì, Matilde, come una leggenda (Ferrara: Tufani, 2008), pp. 47-48.

appello Leggere Donna

day off

day off (giorno libero)

- oggi finalmente avrò la possibilità di rilassarmi!
- prima però devo terminare di scrivere il mio saggio, preparare per la conferenza a Oxford, andare all'ufficio postale e in banca, comprare del cibo e fare la lavatrice...
- ok, forse mi rilasso la settimana prossima!

sabato 26 settembre 2009

bertinoro



Bertinoro is a fablelike place where I have recently been to listen to Marina Warner's lecture, at the Synapsis conference. She spoke of silhouette artist Lotte Reiniger, a very interesting figure, here is a link to Hansel and Gretel, one of her animated stories. Here, a short documentary on her.

venerdì 25 settembre 2009

ronde

- shall we go out to get the last icecream of the season this evening?
- are you crazy? There are the volunteer squads around, it's dangerous!

note: the unarmed and unpaid volunteer squads (ronde) are part of the Italian government security policy.

mercoledì 9 settembre 2009

shrunk time

I had a bit of time
somewhere on my desk,
I had it
I was sure,
but it suddenly shrank,
turning itself into tiny dust particles
and almost disappearing...

now I keep it in my pocket
just in case
it shrank even more

martedì 1 settembre 2009

primitive mysteries (2)

Primitive Mysteries is divided into three sections: Hymn to the Virgin, Crucifixus and Hosannah. A processional walk is performed before and after each of the three sections. According to Dorothy Bird, who took part ot the dance in 1931, they worked for months on the walk . The walk is done in complete silence and in unison by the group of twelve female dancers and the Virgin. The walk consists of a step forward suspended for a second mid-air, hands cupped and placed on one's own hips and torso in high contraction. No muscle is relaxed, but is shaped like marble. The effect is that of a ritual, intense and minimal.

lunedì 31 agosto 2009

matilde, come una leggenda (2)

"Difficile sarebbe stato influire sulle idee dell'orgogliosa Matilde che aveva già maturato una personalità indipendente e raggiunto la convinzione che le premesse della Riforma erano indirizzate all'avvento di una società più giusta, ma Anselmo, uomo di grande dottrina, fu per lei un maestro di sapienza, e tra loro, nonostante la differenza d'età, si stabilì una sorta di sodalizio per comunione intellettuale e di idee sul buon governo. Matilde progettava l'affrancamento dei servi della gleba, idea inattuabile nella situazione feudale, ma lei spearava nell'avvento della Riforma che avrebbe comportato l'eliminazione di quei vincoli."

Sara Zanghì, Matilde, come una leggenda (Ferrara: Tufani, 2008), p. 43.

appello Leggere Donna

domenica 30 agosto 2009

se questo è un uomo

- man at sea!
- no, that's a clandestine!

Inspired by the racist and fascist Italian government policy with regards to irregular immigrants.

sabato 29 agosto 2009

libraries (good epiphanies)

libraries (good epiphanies) [biblioteche (illuminazioni positive)]

- si!!

matilde, come una leggenda (1)

"Matilde, grazie ai colti precettori scelti tra i monaci benedettini, aveva già acquisito abitudine e piacere per la lettura, conosceva opere di storici romani e alcune cronache sulle prime migrazioni barbariche, ma niente ancora sui Longobardi, eccetto che la signoria di Canossa era iniziata da un loro discendente.
(...)
un mattino di febbraio un'insolita luminosità svegliò Matilde che corse a guardare da un feritoia e vide un'abbagliante coltre bianca stesa sulla foresta e sul massiccio dello Harz; levò gli occhi a quel lembo di cielo che l'apertura incorniciava e l'azzurro splendente le suscitò una gioia incontenibile presto volta in profonda infelicità per non poter correre fuori e mandare gli occhi all'ampiezza dell'orizzonte."

Sara Zanghì, Matilde, come una leggenda (Ferrara: Tufani, 2008), pp. 11, 16.

appello Leggere Donna

concentration

concentration depends on so many things,
it is not just a question of having a quiet place to study,
it also depends on your ability
to liberate your mind-body
of its stressful and worrying matters,
it depends on keeping contact with what
you are elaborating,
the net of sources
you are transforming into an original work...

martedì 25 agosto 2009

vision

Ogni coreografo/a ha una visione chiara del proprio lavoro?

venerdì 21 agosto 2009

non p.s. friends


non p.s. friends (amici che non sono p.s.)

- questa estate vado in vacanza in Sardegna, parto la settimana prossima!
- finlamente mi riposerò, ne ho davvero bisogno, sai!
- e tu? Dove vai in vacanza?
- quale vacanza?

saggio

Qui il link ad un mio saggio su Alberto Spadolini, è la prima versione di un lavoro rititolato: "Alberto Spadolini e la danza", in Marco Travaglini (a cura di), Bolero-Spado': Alberto Spadolini, un vita di tutti i colori, Modigliana, Litografia fabbri, 2007, pp. 118-126, catalogo della mostra omonima tenutasi presso la Sala Imperatori di Porto San Giorgio (Fermo), 10 agosto - 9 settembre 2007.

m/other

1954: she was so excited. Her trip to Rome had been excellent, she had recorded her first record, now she needed to rehearse to keep her voice trained. She went into the kitchen and there found her mother staring at her. "You are happy, aren't you?". She kept on staring at her. "Have you thought about this kind of career? It is not good for a woman to become a singer, it is not approapriate." Her mood changed, she sensed something terrible was going to come out of her mother's mouth, and so it was: "What about me and your grandmother? Who's going to look after us when we are older?". There it was, a stone on her heart, a door suddenly closed on her future and hopes. She stared back at her mother with a daring look, it only lasted for a deep long second, then she surrended to her inevitable force. She went upstairs, broke her record into many pieces, threw it away and cried her bitterest tears for one entire night. Then she went back to work with her mother and never mentioned her aspirations as singer any more.

domenica 16 agosto 2009

think

La danza non è solo un'arte di intrattenimento. Può anche farti riflettere!

giovedì 13 agosto 2009

frutto del ventre, frutto della mente (recensione)


Nadia Lucchesi, Frutto del ventre, frutto della mente - Maria, madre del Cristianesimo, Tufani, Ferrara, 2002, pagine 116, € 11.

Questo libro è un viaggio inusuale nei meandri del Cristianesimo. Inusuale in quanto fatto seguendo le numerose tracce riconducibili a Maria, figura emblematica e centrale, ma sempre relegata ad un ruolo limitato dalla Chiesa cattolica. Lucchesi, rifacendosi a studi importanti come quello di Marina Warner, nota come, nonostante non vi sia quasi traccia di Maria nei Vangeli, ella ricopre un ruolo fondamentale nel culto cristiano, a cominciare dalle sue numerosissime apparizioni per continuare con il suo essere erede di culti antichissimi dedicati a divinità femminili come Iside.
Il libro è scritto in modo semplice per permettere una facile accessibilità, ma non è semplicistico nelle sue riflessioni puntualmente arricchite di citazioni. È suddiviso in otto capitoli dedicati ai diversi aspetti di Maria e del suo culto. Il primo è appunto dedicato al fenomeno delle apparizioni come quelle che Angela Volpini ebbe fra il 1947 e il 1956. Lucchesi sottolinea come la forza di questa lettura sia "nella sua 'debolezza', nello spazio che si lascia al dubbio, alle possibilità delle differenti interpretazioni. Al contrario, il disegno della Chiesa è sostanzialmente quello di imporre i propri schemi interpretativi", in quanto fra le sue preoccupazioni vi è quella di mantenere il rapporto gerarchico fra Dio Padre, Gesù e Maria. Il culto mariano, così profondo e radicato anche grazie alle apparizioni, ha portato e porta spesso la Vergine ad avere la loro stessa importanza, se non, in alcuni casi, ad avere una maggiore importanza rispetto a loro.
Questo porta a sondare il rapporto fra la Chiesa e Maria, argomento che viene trattato nel secondo capitolo. Secondo Lucchesi, la preoccupazione della Chiesa è "di gestire il 'monopolio' del Sacro, (…) di piegare le interpretazioni agli assunti dogmatici", come quello dell’Immacolata Concezione stabilito da papa Pio IX nel 1854. La Chiesa, nel corso dei secoli, ha riconosciuto tre attributi a Maria: il primo è tradotto con 'piena di grazia', ha a che fare con la 'contemplazione' di Maria, ossia con la sua trasformazione in tempio; il secondo è 'sempre vergine', attributo proclamato da papa Silicio nel 390 al Concilio di Costantinopoli; il terzo è quello di Avvocata, riconosciutole da papa Ireneo nel II secolo e riguarda la sua capacità di mediatrice.
La figura di Maria viene nel terzo capitolo studiata dal punto di vista storico-religioso, ossia indagando le divinità femminili ad essa precedenti. Citando il lavoro di Pepe Rodriguez, Lucchesi sottolinea come molto prima dell’avvento di Gesù, l’immagine della divinità fosse affidata ad una donna, alla Grande Dea che fu per lungo tempo l'"unico principio generatore dell’universo per la sua qualità partenogenica". Solo in seguito, dal secondo millennio a.C., il principio maschile ne prese il posto. Nell’ultimo capitolo questo discorso viene ulteriormente ampliato con riferimenti agli antichi culti della Madre Terra.
Nel capitolo quattro viene proposta l’immagine di Maria nei Vangeli canonici, apocrifi e gnostici e nel cinque si fa il punto della questione. Chi era Maria? Si chiede Lucchesi, collegando i ragionamenti fatti fino ad ora per arrivare alla sua tesi nel capitolo sei, ossia che Maria può essere vista come la madre del Cristianesimo, grazie alla sua funzione di mediatrice e alla "sua capacità di trasformare una religione misterica in una buona novella per tutta l’umanità". Nel penultimo capitolo, Lucchesi ci parla di cosa è successo grazie alla figura salvifica di Maria, che viene accostata ad Eva in quanto ne prosegue l’opera accettando l’imperfezione dell’essere umano e annullando "l’idea della colpa originaria" attraverso la nascita dell'"Uomo-Dio, in carne e ossa”. La tesi dell’autrice è interessante e ben documentata e, come già sottolineato, mostra un volto diverso del Cristianesimo, un volto scevro dalle rigidità ecclesiastiche e intriso di culti e rimandi che hanno nutrito e continuano a nutrire il culto della Vergine.

appello Leggere Donna

mercoledì 12 agosto 2009

lunch


lunch (pranzo)

- mangiamo il petto di pollo in padella, oggi?
- non oggi, pa!
- ah! L'hai bruciato di nuovo?

domenica 9 agosto 2009

primitive mysteries (1)

This is inspired by one of Graham's early masterpieces, Primitive Mysteries (1931), which is about the Virgin Mary. It is almost a ritual, the way she uses space and rhythm is astonishing. Here is a link to a photo by Barbara Morgan, here an article on the 1964 reconstruction by and with Yuriko and here my interview to Susan Sentler who took part to the 1984 reconstruction, always led by Yuriko.

no certainties


a differenza di altri stili di danza, la danza contemporanea non dà certezze!

sabato 8 agosto 2009

frutto del ventre, frutto della mente (3)

"Le prime croci risalgono al neolitico e sono state rinvenute nei luoghi sacri alla Dea (...), spesso associate all'uovo (...) che, come sappiamo, è collegato alle celebrazioni pasquali. La croce ha avuto diffusione grandissima nella religione egizia, nella quale il segno (che poi si trasformerà nella Tau dell'alfabeto greco) significa appunto vita, sia terrena che ultraterrena. Essa viene posta solitamente in mano alla divinità e nelle rappresentazioni delle dee Iside e naktiti simboleggia la rinascita felice (...). Jean Hani, nel suo saggio Il segno della croce (...), ne analizza ulteriormente il valore, che indica nella sua funzione di orientamento spazio-temporale, rappresentata dal braccio orizzontale e da quello verticale, che la rendono "axis mundi". in questo senso la croce è assimilabile all'albero, altra immagine archetipica di straordinario interesse."

Nadia Lucchesi, Frutto del ventre, frutto della mente - Maria, madre del Cristianesimo (Ferrara, Tufani, 2002), pp. 77-78.

appello Leggere Donna

giovedì 6 agosto 2009

battlebottle

life is a battle
which can become
a bottle
where you can live
in splendid isolation

pas de deux (roland petit)

Roland Petit's Carmen (1949) is one of the most famous dance adaptations of Bizet's opera (he was not very much inspired by Mérimée's novella). It is a one act ballet, divided into five scenes. Petit did not faithfully follow Bizet's score and had José dance to the habanera, the song used by Bizet to introduce the figure of Carmen. The premiere took place in London and it had an immediate success. One of the most popular scenes is the third scene which is characterised by a beautiful pas de deux between Carmen and José, a duet famous for its explicit erotic moves. Here are two links to this duet, one (which is preceded by Carmen dancing for José) performed by Zizi Jeanmaire who was the first to interpret Carmen, and Mikhail Baryshnikov, the other danced by Alessandra Ferri and Laurent Hilaire.

mercoledì 5 agosto 2009

cooking


cooking (cucinare)

- forse dovrei citare l'altro libro nel mio saggio...
- me**a!!

martedì 4 agosto 2009

frutto del ventre, frutto della mente (2)

"Il mio desiderio è sottrarre Maria al Potere e alla Verità, far sì che sia riconosciuto il valore di questo significante nel suo profondo significato; oltre a tener conto della necessità, che in esso si esprime, di una dimensione femminile del Sacro, io intendo questa icona come la tangibile testimonianza di un desiderio, finalmente riconosciuto da tutti, uomini e donne: quello di un orizzonte simbolico liberato da pseudo valori, quali la forza, il dominio, la volontà di potenza, la passione per il potere, esercitato sugli esseri umani e sulla natura.
Da sempre, invece, è la Chiesa a pretendere di dire l'ultima e definitiva parola su Maria".

Nadia Lucchesi, Frutto del ventre, frutto della mente - Maria, madre del Cristianesimo (Ferrara, Tufani, 2002), p. 21.

appello Leggere Donna

lunedì 3 agosto 2009

caldo


- aaaah!
- Dora, do you know where the fresh mint leaves are? I wanted to use them for the cous cous!

donna, non madre

donna, non madre
donna a metà
nonsolomadre
madonna
una donna
non è
una madre
cura
curatela
la donna
che non è madre

domenica 2 agosto 2009

elite

Il concetto di elite deve essere rivisto! Non ha necessariamente a che fare con un gruppo di intellettuali snob. E, dopo tutto, coloro che apprezzano solo stili di danza popolari come il balletto e il musical non sono forse anche loro un gruppo elitario?

sabato 1 agosto 2009

frutto del ventre, frutto della mente (1)

"L'unica figura veramente forte e non violenta, che ci viene dalla civiltà occidentale, è quella del Figlio inchiodato sulla croce in nome del Padre: come possiamo sperare che non siano tutti (...), alla fine, sedotti e incantati dalla morte? Come possiamo offrire loro la consapevolezza che c'è altro, un altro mondo, un'altra storia, un'altra verità? Come diventeranno padri che rinunciano a mettere in croce i loro stessi figli? Il fatto è che l'immaginario patriarcale non ha saputo fare della croce nient'altro che uno strumento di morte e ha voluto che essa si ergesse sopra un'umanità dolente, le cui più rappresentative personalità erano, e restano, femminili."

Nadia Lucchesi, Frutto del ventre, frutto della mente - Maria, madre del Cristianesimo (Ferrara, Tufani, 2002), pp. 9-10.

appello Leggere Donna

venerdì 31 luglio 2009

fare ricerca d'estate in italia

ahhhh, che bello fare ricerca d'estate in italia!
le biblioteche riducono ai minimi termini l'apertura al pubblico
le case editrici vanno in ferie
le librerie vanno in ferie
resta solo l'acquisto di libri e altro materiale online preferibilmente dall'estero
però poi, dato che il postino o la postina di fiducia è pure lui/lei in ferie,
rischi di ricevere quello che hai ordinato comunque in ritardo.

giovedì 30 luglio 2009

spines (4)

spadolini (article and review)

Here are the links to two pieces I wrote on Spadolini for ballet-dance. One is on his complex and mysterious artistic life, torn between dance and painting, the other is a review of the exhibition held in his honour in Porto San Giorgio (Fermo) in 2007.

mercoledì 29 luglio 2009

students


students (studenti)

- perché ti stai nascondendo?
- c'è una delle mie studenti!
- non dovresti vergognarti di lavorare qui! Non c'è niente di male a fare la cameriera!
- non mi vergogno! E' che ho bocciato quella studente nell'esame della settimana scorsa!

martedì 28 luglio 2009

merce cunningham passed away

After Pina Bausch, another dance icon has passed away. Dancer and choreographer Merce Cunningham made a revolutionary imapct on the dance world from the 1950s onwards, changing the relationship between music and dance, experimenting with improvisation and creating his own unique style. Here the link to his website, here the nytimes obituary, here a link to a video where he performs with his company to the music of John Cage, his long time collaborator and partner.

sabato 25 luglio 2009

locandina anni '30

Locandina anni '30 per uno spettacolo di Spadolini, archivio Bolero-Spado'.

This is a poster of one of Spadolini's performances, it is from the 1930s, courtesy of the Bolero-Spado' Archive.

Alberto Spadolini

venerdì 24 luglio 2009

storie inquiete e disorientate (recensione)


Giuliana Pistoso, Storie inquiete e disorientate, Tufani, Ferrara, 1996, pagine 133, € 10.

Le storie di Giuliana Pistoso sono ambientate nel periodo della Seconda Guerra Mondiale e del dopoguerra. Sono storie sparse, che seguono quasi un iter rizomatico e che forniscono una fragile e, allo stesso tempo, salda mappatura del sessismo di quegli anni. La prima parte è intitolata "A proposito di memoria storica", mentre la seconda "Cose così".
L’apertura del libro è dedicata ad un mini-dizionario veneto, una serie di parole chiave per mostrare la discriminazione cui erano sottoposte le donne. La parola 'avvenire’ per esempio, intrecciava, in modo quasi opprimente, la vita delle donne a quella degli uomini, "l'avvenire si rovinava dando troppa confidenza agli uomini (…). Una volta rovinato, chi l’aggiustava più l’avvenire?". Il 'ballo' era invece uno "strano porto franco dove potevano succedere molte cose senza che, per questo, si rovinasse l’avvenire". L''intelligenza' era un "attributo essenzialmente maschile" e il 'matrimonio' un "contratto-cerimonia che le donne avevano la colpa di desiderare" Le storie che seguono sembrano in qualche modo rifarsi al mini-dizionario, nel loro riflettere certi stereotipi e nel scardinarli spesso con ironia.
Come nella prima storia "Uomini in guerra" dove Publio Diamante riceve una medaglia di bronzo per pura casualità e non per merito personale. In una missione fra i boschi dell'Altipiano d'Asiago, due austriaci si arrendono a lui perché hanno fame e sanno che in Italia ce n’è "anche per i prigionieri, cibo americano" mentre in Austria non c’è "assolutamente più niente da mangiare". Nella terza storia, "Giorni dell’ira", Alberta arriva a chiedere aiuto ad un collaborazionista per trovare un medico al fratello malato di tisi e in pericolo perché parte della resistenza. Alberta riesce nell’impresa ma proprio la fatica e i compromessi attuati la portano a diventare consapevole della guerra: "'ecco che mi rilasso' pensò. Invece non ci riuscì. Un po’ alla volta si sentì prendere da una rabbia strana, una rabbia tranquilla, ma di una intensità assoluta. E capì finalmente che era in guerra, che una parte di lei lo sarebbe stata per sempre, che non avrebbe dimenticato, che, davvero, non avrebbe dimenticato mai".
La seconda parte de libro è scandita da un altro tono, un tono più pacato ma altrettanto pungente. In "Segreti bancari" una donna chiede alla sua banca informazioni sulla stanza dove aveva dormito Chateaubriand. La banca aveva rilevato un palazzo antico dove era presente questa stanza. I dipendenti non riescono a capire il senso della sua richiesta e la mandano dal direttore, che è altrettanto ignaro. Esilarante è l'equivoco che si crea e che non si risolve anche se, alla fine, la donna ritrova l'amata stanza.
Anche l'ultimo racconto, "Quando si dice Italia", è caratterizzato da un equivoco. Rita e Guido cercano una baby-sitter per il loro figlioletto Paolo per l'estate al mare e trovano Teresa, ragazzotta di paese dal "carattere un po' diffidente" che ha paura del mare. Una sera, per digerire i frutti di mare che le sono rimasti sullo stomaco, Teresa adotta un sistema 'tradizionale' posizionandosi una candela accesa proprio sullo stomaco con un bicchiere rovesciato sopra, ma il bicchiere rimane incastrato. "La Teresa ha lo stomaco dentro al bicchiere e nol vol vengar fora", spiega Rita al marito incredulo. I due coniugi, il bambino e i gli amici si ritrovano a ragionare sull'accaduto, fino a quando Paolo ha un'idea che risolve la situazione.

appello Leggere Donna

mercoledì 22 luglio 2009

rughe (7)

silence

silence is all she could hear...
noise surrounded her life,
in spite of that,
silence was the loudest noise
silence
silence,
an almost unbearable silence

domenica 19 luglio 2009

the p(recarious) s(cholar)


The p.s. is the post scriptum of the Italian University system. She lives at its margin and is almost invisible. She is one of the many examples of p.s.es struggling in an academic world where merit does not exist. She works as a temp prof but to survive and pay for the expenses of her research, she also works in a cafe. She lives with her ‘unconsciously’ misogynist father and brother. It is a 'she' because precarity affects women in a different way with respect to men.
The use of the English language is political as this strip is aimed to travel beyond national borders. The form is as precarious as the content, therefore the style is intentionally imprecise and minimal. The paper I use to draw the strips is common paper of different kinds, like wrapping paper, sketchbook paper or notebook ruled paper.

ps- although she bears some similarities with my life, she is not an authobiographical character.

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La p.s. è il post scriptum del sistema universitario italiano. Vive ai suoi margini ed è quasi invisibile. È uno dei molti esempi di p.s. che lottano in un mondo accademico dove il merito non esiste. Lavora come professore a contratto ma per vivere e pagare le spese della ricerca, lavora anche in un bar. Vive con un padre e fratello 'inconsciamente' misogini. È una 'lei' in quanto la precarietà influisce sulla vita delle donne in maniera diversa rispetto a quella degli uomini.
L’uso dell’inglese è politico poiché l’idea di questa striscia è che viaggi oltre i confini nazionali. La forma è precaria come il contenuto, quindi lo stile è intenzionalmente impreciso e minimale. La carta che uso per disegnare le strisce è carta comune di tipi differenti, come la carta da pacchi, la carta per fare schizzi o la carta dei quadernoni a righe.

ps- anche se ha aspetti in comune con la mia vita, non è un personaggio autobiografico.

venerdì 17 luglio 2009

temp prof


temp prof (professore a contratto)

- quanto ti paga l'Università?
- 2000 euro!
- Wow, non è male per un professore a contratto! E' al mese?
- no, all'anno!

giovedì 16 luglio 2009

storie inquiete e disorientate (4)

"Col passare del tempo imparai molte cose. Le novelle dovevano andare dalle dieci alle quindici cartelle, né di meno né di più, non dovvano contenere eccessi sentimentali, ma correre via in modo agile, moderno, leggero. Dovevano articolarsi in una vicenda completa che portasse a una conclusione possibilmente imprevedibile. Erano da evitare in via assoluta l'adulterio, il divorzio, l'aborto, l'omicidio e, ovviamente, la prostituzione. La descrizione dei rapporti carnali non doveva andare oltre l'abbraccio e il bacio."

Giuliana Pistoso, Storie inquiete e disorientate (Ferrara: Tufani, 1996), p. 94.

appello Leggere Donna

martedì 14 luglio 2009

rincorrere libri

Si può aspettare più di un'ora per prendere un libro in prestito? Certo che si, che ti credi?

Ti organizzi per andare nella città dove ci sono le biblioteche specializzate che ti servono, prendi il tuo giorno di permesso e parti tranquilla (non è vero, non parti MAI tranquilla), arrivi nella citttà di cui sopra, ti fai il lungo giro a piedi nel centro per arrivare alla prima tappa, quella minuscola biblioteca di quel minuscolo istituto dove il libro che cerchi sta ad aspettarti, un libro che non prende mai nessuno, che non ha nulla a che fare con le materie specifiche di quell'istituto e che è fuori stampa, per cui non hai scelta.

Davanti alla porta della minuscola biblioteca un post-it attira la tua attenzione, c'è scritto 'torno subito'. E tu aspetti, come non detto, ti dici. Era andato tutto troppo liscio fino a quel momento. E allora prosegui, ti armi di pazienza fino a quando, dopo mezz'ora un signore da dentro ti chiede cosa cerchi, scopri che è un professore di quell'istituto, è disposto a cercare il tuo libro, vaga per alcuni minuti nelle stanze del minuscolo istituto e poi si arrende, la collocazione da te fornita e presente nel database online è quella risalente ad un sistema di collocazione precedente, il libro non si trova. Il prof ed un'altra ragazza provano a cercare la bibliotecaria scomparsa, ma niente. Tu aspetti e aspetti. Poi l'istituto chiude e tu te ne vai a mangaire qualcosa, per poi proseguire il pellegrinaggio nelle altre biblioteche dall'altra parte del centro. Poi una telefonata ti richiama al minuscolo istituto e tu ti rifai la salita e la strada con quaranta gradi, ma che importa, il libro è lì, ti attende, l'hanno trovato. Arrivata ti dicono che il libro non si potrebbe prendere in prestito, ma sul sito non è specificato, provi a trattare, riesci (ormai sei pronta a fare pazzie per quel maledetto libro, metti in campo tutte le tue ragioni, sei brava in questo, sei abituata) e alla fine, dopo una mezza giornata di attese e sudate, il libro è nelle tue mani.

Chi l'ha detto che fare ricerca è una cosa semplice? Certo, pensavi si trattasse di districarsi nei meandri della conoscenza, di capire, di conoscere, di confrontarsi, non di rincorrere libri come se fossi il Frodo della situazione!

lunedì 6 luglio 2009

conference


conference (conferenza)

- non sei contenta che ti ho dato tre giorni liberi per andare alla conferenza ad Oxford?
- sarà eccitante!
- sarà costoso!

domenica 5 luglio 2009

clandestini

How are the clandestines, Nora?
Fine, Dora, they are resting.