Questo il titolo dell'articolo di Chiara Turozzi pubblicato su Leggere Donna (n. 142, settembre-ottobre 2009). E' un pezzo interessante sul lavoro della filosofa Rosi Braidotti. Qui degli estratti:
"...il declino delle strutture sociosimboliche, quali stato-nazione, unità etnica, famiglia e autorità maschile, non può che rivelarsi occasione imperdibile per concepire soluzioni ingegnose quanto eccentriche" (p. 20)
"La crisi della modernità insomma non è lutto o privazione bensì gioiosa apertura a nuove impreviste sfolgoranti opportunità per il lavoro del pensiero: è il momento di mettere insieme rappresenazioni adeguate per ristrutturare il simbolico" (p. 20)
"Se definiamo il mostro come un'entità corporea deviante rispetto alla norma, possiamo sostenere che il corpo femminile condivide con il mostro il privilegio di indurre un miscuglio di fascinazione e orrore. Nomade e mostruosa, dunque." (p. 21)
"...l'ironia è scardinamento e la donna, esemplare eccellente di nomadismo, è mobile." (p.21)
appello Leggere Donna
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