giovedì 16 luglio 2009

storie inquiete e disorientate (4)

"Col passare del tempo imparai molte cose. Le novelle dovevano andare dalle dieci alle quindici cartelle, né di meno né di più, non dovvano contenere eccessi sentimentali, ma correre via in modo agile, moderno, leggero. Dovevano articolarsi in una vicenda completa che portasse a una conclusione possibilmente imprevedibile. Erano da evitare in via assoluta l'adulterio, il divorzio, l'aborto, l'omicidio e, ovviamente, la prostituzione. La descrizione dei rapporti carnali non doveva andare oltre l'abbraccio e il bacio."

Giuliana Pistoso, Storie inquiete e disorientate (Ferrara: Tufani, 1996), p. 94.

appello Leggere Donna

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