sabato 29 agosto 2009

matilde, come una leggenda (1)

"Matilde, grazie ai colti precettori scelti tra i monaci benedettini, aveva già acquisito abitudine e piacere per la lettura, conosceva opere di storici romani e alcune cronache sulle prime migrazioni barbariche, ma niente ancora sui Longobardi, eccetto che la signoria di Canossa era iniziata da un loro discendente.
(...)
un mattino di febbraio un'insolita luminosità svegliò Matilde che corse a guardare da un feritoia e vide un'abbagliante coltre bianca stesa sulla foresta e sul massiccio dello Harz; levò gli occhi a quel lembo di cielo che l'apertura incorniciava e l'azzurro splendente le suscitò una gioia incontenibile presto volta in profonda infelicità per non poter correre fuori e mandare gli occhi all'ampiezza dell'orizzonte."

Sara Zanghì, Matilde, come una leggenda (Ferrara: Tufani, 2008), pp. 11, 16.

appello Leggere Donna

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