"MIA MADRE E' LA DONNA DAI CAPELLI D'ACCIAIO.
Sta appesa per i capelli alla cupola e fa giochi di abilità con palle, anelli e fiaccole infuocate.
(...)
Mentre mia madre sta attaccata per i capelli alla cupola, mia sorella mi racconta LA FAVOLE DEL BAMBINO CHE CUOCE NELLA POLENTA per tranquillizzarmi.
Se mi immagino il bambino che cuoce nella polenta e il male che gli fa, non penso più a mia madre che potrebbe cadere dall'alto, dice mia sorella.
Ma non funziona. Penso sempre alla morte di mia madre, per non farmi prendere di sorpresa. La vedo incendiarsi i capelli con le fiaccole e cadere giù in fiamme. E quando mi piego su di lei, il suo volto si disfa in cenere.
Non grido.
Ho gettato via la bocca."
Aglaja Veteranyi, Peché il bambino cuoce nella polenta, trad. Emanuela Cavallaro (Ferrara: Tufani, 2005), p. 22, 32.
appello Leggere Donna
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