mercoledì 4 dicembre 2013
la vita erotica dei superuomini
Marco Mancassola, La vita erotica dei superuomini (Milano: Rizzoli, 2008).
Il senso e la ricchezza di questo romanzo sono già contenuti nel titolo che fornisce dei dettagli fondamentali (del resto è quello che un titolo dovrebbe fare): il termine ‘vita’ che rimanda ad una dimensione personale di contro ad ‘avventura’ che accanto alla parola ‘superuomini’ sarebbe sembrato più in linea con i protagonisti del libro, Mr Fantastic, Batman, Mystique e Superman; l’aggettivo ‘erotica’ che innesca il senso di spaesamento nel lettore/lettrice, cosa ci sarà mai da sapere sulle abitudini sessuali dei supereroi? Che cosa ci vuol dire l’autore con questa scelta terminologica? E poi il sostantivo ‘superuomini’ che di nuovo aggiunge un ulteriore senso di spaesamento. Perché superuomini e non supereroi?
La risposta a questi interrogativi è ovviamente soggettiva e si scopre solo lasciandosi avvolgere dall’ottima prosa di Mancassola che ricrea un mondo che molti di noi conoscono dall’adolescenza ma che egli rende vivo e intenso con scelte narrative non ortodosse. E per l’appunto è immaginandosi la vita erotica di questi personaggi che l’autore mostra il loro lato ‘umano’. Un lato segreto e nascosto che però ci dice moltissimo sulla cultura che li ha creati, la cultura statunitense e la città per eccellenza che li ha resi celebri, New York, la protagonista silente del libro.
Il romanzo apre proprio con una poetica immagine della città e di quello che significava per Reed Richards, alias Mr Fantastic: “Un tempo quello era il centro del mondo, un mazzo di steli di cemento conficcati nel granito, un reticolo di strade dai cui tombini usciva, costante, il vapore del sogno. Un tempo quella era la sua città, il luogo dove lui compiva grandi imprese, dove progettava meraviglie, dove sua moglie lo amava senza condizioni e dove ogni parola pronunciata, anche la più casuale, aveva il suono di una battuta perfetta.”
L’utilizzo dell’imperfetto ci dice che ora non è più così, ora Mr Fantastic è un uomo invecchiato, ricco e solo, la cui vita si svolge fuori dai riflettori in una dimensione distaccata e controllata che viene però incrinata dalla presenza di una giovane donna ambiziosa, che gli fa perdere la testa.
Batman invece viene ritratto magistralmente come un super-ricco le cui manie per le ragazzine hanno rimpiazzato il suo interesse per Robin col quale aveva avuto una relazione. Robin, che è stato brutalmente ucciso da un killer misterioso. L'apertura del capitolo a lui dedicato è eloquente: "Era nel bagno con addosso solo un paio di boxer da duecento dollari. La sua pelle era abbronzata e gli addominali tesi. Bruce Wayne si guardò allo specchio, sorrise a se stesso e iniziò a ballare."
Mystique è l’unica donna del gruppo ed è colei che forse si è davvero reinventata come conduttrice di un programma comico televisivo all’interno del quale si tramuta in diversi personaggi famosi come Madonna o Putin.
E Superman è il grande vecchio, la leggenda vivente che "si appoggiava a un bastone di legno e appariva scosso da un vago, ininterrotto tremito". La sua fama non è stata deturpata dal declino "di progressiva disfatta che aveva sommerso (...) la scena dei supereroi" e forse anche per questo ha aperto una scuola per aspiranti supereroi, un po' come Professor X di X-Men.
E poi ci soni i fratelli Bruce e Dennis De Villa, due italiani trapiantati negli States, la cui madre nasconde un mistero importante per comprendere i risvolti narrativi del romanzo, risvolti che ruotano attorno alla drammatica e scabrosa morte dei supereroi. Bruce è giornalista e Dennis è detective, due ruoli chiave e se vogliamo anche tipici, quando non stereotipati, dei telefilm made in USA oltre che di molte storie dei supereroi. Clark Kent fa il giornalista quando non svolazza in giro a salvare vite.
L’aspetto che trovo straordinario del libro è la riflessione che Mancassola conduce su queste figure, dando loro spessore e credibilità, a partire dai loro rispettivi poteri e/o status. Mr Fantastic, l’uomo di gomma, si ritrova a fare i conti con un corpo invecchiato dove comunque il suo pene resta l’unica parte del corpo che non è in grado di controllare, “che tende a modificarsi al di fuori della [sua] volontà, seguendo inconsciamente quelli che sembrano, di volta in volta, i desideri della [sua] partner”. Batman è invece morbosamente attento al suo corpo e alla sua fisicità e mostra con orgoglio alla giovane escort di turno il suo mitico costume. Mystique ha bisogno di una certa concentrazione per tramutarsi in un’altra persona e quando si invaghisce di uno dei protagonisti del romanzo, si ritrova addirittura a trasformarsi in lui, “il suo corpo mutevole. Il suo corpo solitario, orgoglioso, il corpo che non accettava di mischiarsi agli altri corpi, preferendo di trasformarsi in essi, conoscerli senza toccarli”.
Concentrarsi sulla presunta vita erotica di questi personaggi mostra la loro vulnerabilità e, più in generale, come lo stesso Mancassola ha sottolineato, la vulnerabilità di un paese come gli Stati Uniti che non incarna più quell’orizzonte di possibilità, speranze e potere che rappresentava in passato.
Un libro davvero bello e consigliatissimo che è stato già tradotto in francese e, di recente, anche in inglese.
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