mercoledì 3 agosto 2016

Tre poesie – Sunday Bloody Sunday


Gilles Peress, William Street, Derry, 1972.

























Sunday Bloody Sunday

canta Bono
voce microfono tuono
gelato suono
30 gennaio 1972
strage bue
ingiustizia
che vizia
l’inerzia
di chi
inizia
un percorso
di protesta
sangue
domenica
insanguinata
spada sguainata
gente brutalizzata
dagli spari
amari avari
di pietà e rispetto
per chi non sta
sul loro stesso parapetto
no more
no more
no more
how long how long
must we sing this song
how looooong
beware
you are now entering free Derry
mio caro Larry
e Jerry non avrebbe riso
né deriso la tragedia
crudele inedia
qui non si scherza
si va in terza
e si scrive
del carrozzone
del male
per poterlo finalmente estirpare
no more
no more
no more


We can be as one

tonight amore
amore mio
vulcano diavolio
lottiamo
insieme
ammattiamo
il male banale
mutiamolo
in statua di sale
facciamo l’amore
sul suo davanzale
ti prego
lego
il mio io al tuo
assaliamo il suo dio
col nostro
dissoluto scintillio
di membra appiccicate
sudate di sesso affamate
non mi lasciar sola
non abbandonare la bagnarola
sei qui inme
siamo due meravigliose anime


Non si ferma

la canzone
verso la fine
decresce
ma non esce
dal ritmo
non si ferma
resta nella cisterna
di sangue
e riprende la sua parte
ad arte
nel crollo
mette le ossa rotte
in ammollo
è lì che occorre
re-stare
sul re-set
ricominciare
a combattere
con le parole
lettere
frasi emettere
per nulla omettere
e dissipare l’omertà
pace mietere
con le nostre verità

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