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musica di sottofondo
melodia
già sentita
mai svanita
apparizione
di un’immagine
inaudita
il suono
penetra
dolorosamente
la carne
aprendo
il varco
ad una miriade
di tarme
reagisco
mi invischio
in un
dialogo
allusivo
invasivo
mi si chiede
il silenzio
smorfioso
levigato
a ritroso
nel vallato
dimenticanza
accetto
con coscienza
firmo
la tregua
l’amore
respira
nell’agua
emozione
poi di nuovo
la trazione
del suono
frastuono
vorticoso
bituminoso
torna
nel nostro
rostro
l’incanto
in parte
infranto
non viene
coperto
di amianto
intanto
ci guardiamo
ci amiamo
anche nel pianto
sorseggiando
vinsanto
nel cantuccio
del nostro
pertanto
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