lunedì 11 febbraio 2013
one of those days...
One of those days ...[ENGLISH]
Today is one of those days when you feel absolutely depressed and wish to cut yourself from the world. Precarity keeps eating your life up like a giant monster, and maybe as a consequence of that, your relationship with food is really messy, you work your ass off to continue working on your projects, even though you are doing most of them for free, your research has been in stand-by for way too long, the guy you like refuses to clarify things with you, your family problems are always there with the risk of becoming worse and worse in a minute, and you feel tired, incredibly tired.
You say to yourself, send them all to hell and take a break. Cancel all the commitments you have taken, erase problems from your life, run to a desert island and rest in peace (dangerous affirmation, isn't it?). Then a friend of yours send you via email an article on local politics, you read it and realise once again that the world is shit. The institutions that represent you are mainly made of incompetent people and if you remove yourself from the world, even for a week or two (I would really love to do so right now), you may not find a world when you come back.
So what is there to be done? How can I recharge my batteries? I do not know, I do not have a plan, I now my energies are limited and that I need to take one step at a time. But I know that I feel good when I write, I feel myself when I jot things down on a page. So I could do many things to feel better, but they probably would not work. I will write instead!
Uno di quei giorni...[ITALIANO]
Oggi è uno di quei giorni in cui ti senti assolutamente depressa e desideri tagliarti fuori dal mondo. La precarietà continua a mangiarti la vita come se fosse un mostro gigante e forse, a causa di questo, la tua relazione col cibo è incasinata, ti fai il culo per continuare a lavorare ai tuoi progetti anche se la maggior parte li fai gratuitamente, la tua ricerca è ferma da davvero troppo tempo, il ragazzo che ti piace si rifiuta di chiarire le cose con te, i tuoi problemi familiari sono sempre là con il rischio di peggiorare in un minuto e tu ti senti stanca, incredibilmente stanca.
Ti dici, mandali tutti al diavolo. Cancella tutti gli impegni che hai preso, cancella i problemi dalla tua vita, corri in un'isola deserta e riposa in pace (affermazione pericolosa, vero?). Poi un'amica ti manda un articolo sulla politica locale via email, lo leggi e realizzi ancora una volta che il mondo è una merda. Le istituzioni che ti rappresentano sono fatte soprattutto di incompetenti e se tu te ne vai dal mondo anche solo per una o due settimane (ne avrei davvero bisogno ora), potresti non trovarlo il mondo quando torni.
E allora che si può fare? Come posso ricaricare le batterie? Non lo so, non ho un piano, so che le mie energie sono limitate e che ho bisogno di fare un passo per volta. Però so che mi sento bene quando scrivo, mi sento me stessa quando butto giù delle cose su di una pagina. Quindi potrei fare molte cose per sentirmi meglio, ma probabilmnete non funzionerebbero. Scriverò invece!
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2 commenti:
Carissima Rosella...nada se puede agregar a tus palabras....solo me viene de mandarte un fuerte abrazo.
(Juan)
Gracias Juan, forse sto iniziando a ritrovarmi e il tuo abbraccio è molto gradito, te ne mando uno anch'io!
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