Ho scoperto dell'esistenza di Leggere Donna a metà degli anni '90 in una biblioteca maceratese. Ho un ricordo vago del numero che lessi, ma quello che mi colpì subito fu l'eleganza del lay-out e l'assenza totale di pubblicità. Niente donne seminude a pubblicizzare un calzino o visi maschera a reclamare trucchi ultratecnologici. Pulizia, linearità, semplicità. Poi la recensione di testi (romanzi, poesie, critica) di o sulle donne mi abbagliò. Nomi che raramente avevo sentito in giro. Nomi che non avevano spazio (o ne avevano pochissimo) da altre parti. Testi interessanti, mai scontati. Fu come trovare una piccola ancora, piccola ma salda ancora.
appello Leggere Donna
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