Per gli anni 2006, 2007 e 2008, il Consorzio del Parmigiano Reggiano ha ideato una divertente campagna pubblicitaria ispirata al genere musical. Qui lo spot completo delle varie versioni, compresa quella natalizia. I danzatori sono stati tramutati in ortaggi o pasta, la cui vita viene riaccesa dall'arrivo del Parmigiano Reggiano.
I costumi dei danzatori sono caratterizzati da imbottiture che limitano molto l'articolazione dei movimenti, anche se i colori vivaci rendono l'atmosfera allegra. La coreografia consiste in spostamenti minimi del busto, saltelli e giri. L'effetto coreografico viene dato principalmente dal fatto che questi movimenti vengono fatti in coppia o in gruppo. La scena è fatta di un pavimento a scacchi bianchi e rossi dove troneggia una gigantesca forma di parmigiano (da cui il sottotitolo della campagna), dalla quale escono dei buffi danzatori vestiti da scaglie con delle parrucche bionde in testa. La colonna sonora dello spot è la travolgente Mamma Maria (1982) dei Ricchi e Poveri, il cui testo è stato riadattato per l'occasione.
Il genere musical è da anni presente sul nostro territorio. Esso si caratterizza per la combinazione di varie arti quali la musica, il canto, la danza e la recitazione. La danza, di solito, ha un ruolo funzionale alla storia narrata e subalterno alla musica, come si evince da nomi di compositori famosi anche grazie al musical, quali George Gershwin e Andrew Lloyd Webber. Un musical difficilmente è noto per il coreografo o coreografa che ne ha curato le parti danzate, mentre spesso, appunto, viene ricordato per l'autore delle musiche o, eventualmente, della storia. Eppure, Cats (1981) non avrebbe probabilmente ottenuto il successo planetario che lo accompagna da decenni, senza le coreografie di Gillian Lynne. Così come West Side Story (1957) non si sarebbe impresso nella mente di molti senza le coreografie firmate da Jerome Robbins.
Per quanto concerne l'uso di costumi ingombranti, mi viene in mente il balletto ideato dallo scultore e pittore del Bauhaus, Oskar Schlemmer, Triadisches Ballet (1922) [balletto triadico], incentrato sul principio della trinità. Il balletto è infatti diviso in tre atti e consta di tre danzatori (due uomini e una donna), dodici scene e diciotto costumi. Questi ultimi si caratterizzano per le forme geometriche che trasformano la figura umana in un disegno astratto. Furono i primi ad essere concepiti, poi venne la musica ed infine la danza. Qui, qui e qui delle foto. Qui un estratto video della ricostruzione del balletto.
(post riveduto e integrato il 10 settembre 2010)
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