Nel 2008, Che Banca!, la banca del Gruppo Mediobanca, ha lanciato uno spot televisivo ispirato al musical statunitense, curato dalla agenzia Casiraghi Greco &. Qui il sito dell'agenzia dove si può trovare lo spot lancio. I 30 secondi dello spot sono pieni di frasi coreografiche danzate al ritmo incalzante della celebre canzone di Fred Buscaglione, Che bambola! (1956), il cui testo è stato riadattato per l'occasione. In particolare, il nome stesso della banca ricalca l'espressione esclamativa del titolo della canzone, ponendola su di un livello diverso rispetto ai nomi delle altre banche. Il fatto poi che questa esclamazione sia preceduta da un fischio, presente già nella canzone di Buscaglione, non fa che aggiungere enfasi su enfasi.
La coreografia si apre all'interno di una delle filiali della banca, dove un piccolo esercito di danzatori e danzatrici si muove in completi e tailleur grigio chiaro, per attrarre un cliente (il protagonista dello spot) che passa di lì. Egli si ferma, entra e si ritrova attorniato dagli impiegati danzatori, tra i quali spunta un'impiegata in giacca a pantaloni che gli fa fare un 'casché' appassionato. Il fatto che sia lei a guidare il passo invece che lui (di solito è un uomo che sorregge la donna mentre esegue questo tipo di passo in danze come il tango) viene invalidato dal sottotesto sessista della canzone, in quanto, subito dopo, uno degli impiegati emette il fischio a cui segue l'espressione esclamativa ‘Che Banca!’. In questo modo, viene stabilito un nesso diretto fra la banca e la danzatrice, in un certo senso la banca viene presentata come se fosse una donna attraente.
A seguito di questa frase coreografica, tutti escono dalla banca, quasi a voler contaminare il resto del quartiere con la loro allegria. Vi sono passi eseguiti da singoli danzatori e di nuovo dal gruppo di impiegati in grigio, questa volta divisi per genere, le donne stanno pressoché ferme, mentre gli uomini si muovono secondo due linee sfalzate. Lo stile è principlamente costituito da salti, giri e slanci delle gambe, con delle citazioni dal tip tap, come nella sequenza, dal sapore anni Cinquanta, in cui due addetti ai bagagli di un hotel, eseguono dei calci saltati. Ad essi si aggiungono molte altre persone, fino alla scena finale dove il protagonista rilancia fischio ed esclamazione da un balcone mentre, nella piazza sottostante, tutti gli altri danzano insieme come presi da un'euforia collettiva.
Nessun commento:
Posta un commento