lunedì 27 settembre 2010

un vestito di luce (1)

"Rose-Alba Almevida


Sono propio io, affacciata in bella vista alla finestra spalancata della portineria, dal lato della strada. (...) Do l'impressione di gurdar fuori, ma in realtà mi occupo segretamente solo di me stessa. Penso a me incessantemente. E ai soldi. I soldi di cui ho bisogno per esprimermi pienamente, senza limiti, in tutta la mia persona, interamente esposta al sole immenso della notorietà. Il mio unico figlio, Miguel, è con me, nello stesso insostenibile fulgore. Un vero piccolo torero, radioso nel suo luccicante costume. Che sia nudo o vestito, mio figlio brilla e io, sua madre, brillo con lui. Olé! olé! sento le grida della folla in delirio."

Anne Hébert, Un vestito di luce, trad. e cura Maria Piera Nappi (Ferrara: Tufani, 2007), p. 11.

appello Leggere Donna

Nessun commento: