I saggi hanno almeno due vite, una quando li finisci di scrivere, un’altra quando vengono pubblicati. Fra le due vite potrebbero passare mesi, forse anche un anno e tu sei lì che ci ripensi che magari non avresti scritto proprio come hai scritto, che magari avresti citato anche l’altro studioso per consolidare la tua tesi, che invece te ne stai ad attendere, mentre studiosi tuoi colleghi ogni tanto ti dicono, ma quello studio di cui mi parlavi è stato pubblicato? E tu, ehm, non ancora, ma appena lo sarà ti manderò una copia o il link se è online. E aspetti, aspetti logorandoti l’animacorpo. Aspetti sapendo che l’attesa sarà ben più lunga di quello che avevi previsto e allora tutto potrebbe allungarsi ad elastico in un tempo infinito che non si cura della tua precarietà e non bada al tuo cronico bisogno di feed-back.
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