Le teste si muovono secondo un ritmo inizialmente cadenzato per poi aumentare in un crescendo ossessivo.
Piccoli salti ripetuti.
Fazzoletti bianchi sventolati sopra la salma.
Nero, tutte vestite di nero, con fazzoletti neri ad incorniciare il viso sofferente.
Le rughe della povertà, le urla della disperazione, i gesti ora accentuati.
Poi il rito femminile del pianto termina e gli uomini portano via il morto.
Ispirato a Stendalì – suonano ancora, breve film sul lamento funebre nella Grecia salentina.
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