Premessa numero uno: non mi interessa parlare di ciò che fa audience, di ciò che può o meno interessare il pubblico. Il mio problema con questi programmi è che mostrano solo la punta dell’iceberg del mondo della danza e lo fanno spesso in modo superficiale, come ho in parte spiegato qui.
Premessa numero due: non metto in discussione la preparazione tecnica dei giudici o prof dei due programmi (che sono appunto degli esperti del linguaggio della danza, non esperti della cultura della danza, che sarebbe auspicabile includere prima o poi), anche se non sono d’accordo con molte delle loro affermazioni o con il fatto che molte affermazioni non vengono da loro fatte.
Amici è un talent show autoctono (mi pare) che include soprattutto danza e canto. Se ricordo bene, la sua missione è quella di formare artisti per il mercato del musical, che è una ridotta fetta (anche se popolare) del mondo della danza (e non solo, la danza è anzi di solito subordinata alla musica, altra questione che ricorre nei vari modi di presentare la danza in tv). Il programma ha il merito di aver mostrato la danza come disciplina di studio, spostando l’asse di percezione dai prodotti virati sulla bella ragazza svestita che si agita, a un linguaggio complesso fatto di assoli, passi a due, prese e cose di questo genere. Peccato che ci sia fermati lì e anzi in molti casi si sia tornati indietro con i sempre più frequenti litigi in diretta e le scene strappalacrime. Insomma il meccanismo del reality tende ad annullare o indebolire gli aspetti interessanti del programma, che, ricordiamolo, si rivolge ad un mercato preciso che richiede un tipo di danza abbastanza commerciale e di facile impatto visivo.
Italian Academy 2 è un’altra storia. Altra premessa: la diretta serale non è ancora andata in onda al momento in cui pubblico questo pezzo, ma non so quanto di quello che scrivo potrebbe cambiare. Innanzi tutto questo talent show sembra voler abbracciare il mondo della danza in modo più ampio di Amici, poi però restringe il campo a tre stili, due dei quali, danza moderna e danza classica, sono presentati in modo poco chiaro. Infatti gli aspiranti danzatori spesso portano pezzi che definirei di contemporanea (che sarebbe dovuto essere il terzo gruppo al posto della moderna) mentre gareggiano per la moderna, altri che portano un pezzo di classica fanno tutto tranne che un passo di classica o quasi. Manca poi un altro gruppo che sarebbe stato interessante inserire, il teatro danza. La sua esclusione probabilmente ha a che fare con la scarsa popolarità di questo stile in Italia e il fatto che è di solito fortemente legato ad un contesto espressivo, cosa non contemplata dal programma. Last but not least, la grave mancanza di una materia fondamentale, la composizione coreografica. Amici si appoggia al musical per legittimarsi, ma Italian Academy 2 no. L’idea che passa è quindi quella di formare esecutori (neanche interpreti), marionette al servizio di coreografi o non si sa bene chi. Altro problema è infatti lo sbocco ‘professionale’ di questi concorrenti. Dove andranno a finire? Un mercato per la danza è quasi inesistente, nonostante il paese trabocchi di scuole da tutte le parti. Forse i vincitori apriranno altre scuole solo per la voglia di continuare a danzare, forse vedremo delle veline capaci di eseguire una bella attitude, wow!
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